chevron_left Indietro
flag map

Un ritratto territoriale dell'area dei Laghi Bergamaschi e del Sebino Bresciano

gavel 47 comuni

groups_2 131.522 abitanti

Chiusura documento: 11/09/2024

Indice sezioni:

Il territorio del Sebino si identifica con il Lago d’Iseo, collocato tra le province di Brescia e Bergamo, a 180 m di quota, nelle Prealpi. Nel Lago si trova la più grande isola lacustre naturale d’Italia nonché la più alta isola lacustre d’Europa, che prende il nome di Montisola. Ha come principale immissario ed emissario il fiume Oglio e contiene più di 500 specie animali differenti.

La sponda bergamasca del lago presenta un paesaggio molto diversificato. Alla confluenza del fiume Oglio si trova Costa Volpino, seguito da Rogno, l’ultimo paese dell’alto Sebino e il primo della Valcamonica. La sponda bresciana presenta da un lato il lago e dall’altro vigne, frutteti, olivi, a cui seguono boschi di castagni e le dorsali dei monti. Il monte Guglielmo, in particolare, segna il passaggio con la Valcamonica.

L’area interna ha una popolazione di 132671 abitanti distribuiti in 47 comuni, 9 di questi appartengono alla Provincia di Brescia, i restanti 38 alla Provincia di Bergamo. Questi ultimi costituiscono la Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi che nasce nel 2009 dall’accorpamento di 3 comunità montane: Alto Sebino, Basso Sebino e Val Cavallina.

image Figura 1. Il perimetro dell'area interna
Fonte: Dusaf Regione Lombardia.

L’area interna stabilita con delibera n. XI/5587 del 23/11/2021 della Regione Lombardia (Agenda del Controesodo) è stata definita a seguito di un’analisi condotta da POLIS Lombardia che, attraverso un indice composito, ha individuato i Comuni che presentavano condizioni di fragilità più evidenti a scala regionale. Risultano particolarmente svantaggiati i comuni di Parzanica e Fonteno nella Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi e Zone nella Comunità Montana del Sebino Bresciano. I Comuni di Borgo di Terzo e Luzzana, in Val Cavallina, sono quelli con un indice di svantaggio inferiore.

leaderboard Tabella 1. Indice di svantaggio nei comuni dell'area interna

photo_library

Il confronto tra le carte che mostrano il tessuto urbanizzato nel 1954 e nel 2019 evidenzia come in questo lasso di tempo ci sia stato un notevole incremento insediativo, soprattutto lungo le principali direttici di sviluppo della Val Cavallina-Val Camonica e sulle due sponde del Lago d’Iseo, corrispondenti alle aree di maggior sviluppo industriale.

Popolazione

L’evoluzione della popolazione e le sue caratteristiche

Secondo i dati ISTAT 2019 nel territorio dell’AI Sebino e Laghi Bergamaschi vivono 132.671 abitanti, di cui 35.932 in provincia di Brescia nei comuni afferenti alla Comunità Montana del Sebino Bresciano e 96.739 in provincia di Bergamo nei comuni afferenti alla Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi.

Nella Comunità Montana Laghi Bergamaschi 12 comuni hanno una popolazione sotto i 1000 abitanti e uno solo, Parzanica, sotto i 500 (357 abitanti), mentre il più popoloso risulta Trescore Balneario con 9647 abitanti; tra i comuni della Comunità Montana del Sebino Bresciano il comune meno popoloso è Zone, con 1055 abitanti e quello più popoloso è Iseo con 9109 abitanti.

leaderboard Tabella 2. Elenco dei comuni con indicazione della popolazione

Come si può osservare nella figura sottostante, la popolazione dell’area interna ha raggiunto il suo picco nel 2011 per poi contrarsi – sebbene di poco – nel decennio successivo. Si tratta di un andamento paragonabile a quello delle altre valli prealpine. Come vedremo più avanti, questo dato aggregato nasconde traiettorie molto diverse in relazione a ogni singolo comune.

leaderboard Figura 4. Andamento della popolazione delle aree interne lombarde, 1971-2021

Con riferimento all’evoluzione più recente della popolazione, si può osservare la variazione percentuale della popolazione residente in due periodi: tra il 2009 e il 2014 e tra il 2015 e il 2019.

Il valore indica in percentuale la differenza fra il valore finale di popolazione e il valore iniziale della popolazione residente in un determinato periodo di tempo (base dati ISTAT), valori positivi indicano un aumento della popolazione, valori negativi, una diminuzione, questo indice permette di valutare quali comuni presentano dinamiche di crescita/decrescita nell’arco temporale di riferimento.

Nell’Area del Sebino e Laghi Bergamaschi, nel periodo 2009-2014, 23 comuni sono stabili (0-5%) e 9 comuni presentano un valore maggiore del 5%; nel secondo arco temporale, dal 2015 al 2019 invece si riducono i comuni stabili (15 comuni 0-5%), e non ci sono comuni che presentano un aumento della popolazione mentre 26 comuni hanno un decremento pari al 5% e 6 fino al 25% (comuni di Parzanica, Fonteno, Bianzano, Gaverina Terme, Castro e Gandosso) tutti nel lato bergamasco.

photo_library

La traiettoria demografica di un comune risulta sia dal saldo naturale – ovvero il bilancio fra nascite e decessi – sia dall’indice di migrazione netto (Migration Effectiveness Index, MEI) che definisce il tasso netto di migrazione e viene calcolato come il rapporto tra immigrati verso ed emigrati da una determinata area in un certo periodo di tempo. Un valore positivo significa che nel territorio sono immigrate più persone di quante ne siano emigrate, viceversa in caso di un valore negativo. Considerato che le nascite e i decessi non influiscono sull’indice, questo dato è significativo per determinare la maggiore o minore attrattività di un comune nei confronti delle scelte residenziali delle persone. Anche in questo caso si guarda a due periodi: 2009-2014 e 2015-2019.

Nell’Area del Sebino e Laghi Bergamaschi, nel periodo 2009-2014 12 comuni risultano stabili (0-5%), 13 comuni risultano attrattivi, tra i quali il comune di Bianzano che risulta quello che presenta un valore maggiore (>25%), altri quattro con valori tra il 10-25% (comuni di Vigano S. Martino, Sarnico, Solto Collina, Riva di Solto); mentre nell’arco temporale del 2015-2019, 12 comuni sono considerati stabili (0-5%), 10 comuni presentano un’attrattività dal 5-10%, e tutti gli altri hanno un valore negativo.

photo_library

Infine, possiamo guardare al dinamismo della composizione della popolazione di una determinata area, valutando quanto essa è cambiata entro un determinato intervallo. In questo senso, il dinamismo è l’esito delle iscrizioni e delle cancellazioni, e ci dà la misura di quanto in un’area vivano più o meno le stesse persone – nel senso degli individui concreti, non del loro numero - che vi vivevano a una data precedente. L’indice di ricambio migratorio (Turn Over rate, TO) può essere impiegato a questo fine. L’indice ha valori sempre positivi, perché la composizione della popolazione è inevitabilmente soggetta a cambiamenti, e anche in questo caso è stato calcolato in riferimento ai due periodi indicati in precedenza: 2009-2014 e 2015-2019.

Nell’Area del Sebino e Laghi Bergamaschi, nel periodo 2009-2014 il comune più dinamico risulta Gaverina Terme, e 25 comuni (tutti sul lato Bergamasco, ad esclusione di Sulzano sulla sponda bresciana), risultano con valori da 0.08-0.12; invece nell’arco temporale 2015-2019 si riducono a 21.

photo_library

Per indagare la traiettoria della popolazione nel lungo periodo abbiamo poi osservato i dati del censimento generale della popolazione a partire dal 1911, mentre per i dati successivi al censimento del 2011 abbiamo tenuto conto della popolazione residente comunale al 1° gennaio 2019 resa disponibile dall’ISTAT sulla base di indagini effettuate presso gli uffici di Anagrafe (demo.istat.it). Abbiamo individuato cinque intervalli temporali: il primo e più ampio include indicativamente le due guerre mondiali (1911-1951); il secondo, gli anni dei ‘boom’ e della crescita urbana “concentrata” (1951-1971); il terzo, il periodo in cui emergono le ‘tre Italie’ e in generale i fenomeni di industrializzazione e urbanizzazione ‘diffusa’ (1971-1991); il quarto, gli anni della fase di stagnazione economica (1991-2011); il quinto e più breve, gli anni del post-crisi (2011-2019). Tale scomposizione in cinque intervalli distribuiti in oltre cento anni di storia ha permesso di costruire una matrice da cui è possibile ricavare, per ogni comune, una sequenza di bilanci demografici in cui si alternano o ripetono fasi di crescita (C) o decrescita (D). Sono emerse nel complesso 32 tendenze che ci permettono di individuare alcuni profili evolutivi che possiamo ordinare a seconda della tendenza dei comuni nelle ultime fasi: da un lato dinamiche di crescita consolidata a cui si affiancano processi che abbiamo definito di ripresa e, in alcuni casi, controstorie; dall’altro, rallentamenti recenti, processi di caduta o di ricaduta che si affiancano a dinamiche di contrazione consolidata.

Per quanto riguarda l’AI interessata, i comuni di Vigolo, Fonteno, Parzanica e Castro, sulla sponda ovest del lago, sono caratterizzati da un processo di contrazione demografica che possiamo definire consolidata, hanno cioè registrato una variazione negativa della popolazione negli ultimi quattro oppure in tutti i cinque intervalli temporali. Endine Gaiano, Lovere, Marone, Monte Isola, e Tavernola Bergamasca sono caratterizzati da un processo di caduta, hanno cioè perso popolazione negli ultimi due o tre intervalli dopo aver guadagnato in almeno due intervalli precedenti oppure hanno perso popolazione nell’ultimo intervallo e in quello centrale dopo aver guadagnato nei precedenti intervalli. Gaverina Terme, Ranzanico, Grone, Adrana San Rocco e Zone sono caratterizzati da un processo di ricaduta, hanno perso popolazione nell’ultimo o negli ultimi due intervalli dopo aver avuto brevi fasi di crescita negli intervalli immediatamente precedenti. Rogno, Costa Volpino, Pisogne, Sale Marasino, Predone, Monasterolo del Castello, Spinone al Lago, Bianzano, Predore, Ome, Foresto Sparso e Gandosso invece sono investiti da un processo di rallentamento, avendo perso popolazione nell’intervallo più recente dopo aver guadagnato popolazione almeno nei due precedenti intervalli. Si riscontra, invece, nella parte sud dell’area, sia sulla sponda Est che sulla sponda Ovest del lago e lungo la SS42 in Val Cavallina, un processo di crescita consolidata, con una variazione positiva della popolazione nell’ultimo intervallo e almeno in altri tre intervalli precedenti.

image Figura 11. Dinamiche di contrazione demografica (1911 – 2019)
Fonte: Elaborazione su dati ISTAT.

L’indice di vecchiaia indica la percentuale di popolazione anziana residente in ciascun comune in rapporto alla popolazione totale. L’indicatore ci mostra un processo di invecchiamento della popolazione non particolarmente rilevante. Solo Parzanica si differenzia rispetto agli altri comuni riportando un rapporto percentuale della popolazione di 65 anni e più su quella 0-14 anni di oltre 370. Sebbene anche i comuni di Zone, riva di Solto e Lovere riportino valori elevati.

image Figura 12. Indice di vecchiaia
Fonte: Elaborazione su dati ISTAT.

Per analizzare più nel dettaglio i dati sull’invecchiamento, abbiamo osservato l’andamento della popolazione di età compresa tra 65 e 80 anni e di quella over 80. Tale distinzione – di largo uso tra i demografi – si fonda anche sulla diversità di pratiche e bisogni tra i due gruppi. Mentre la popolazione fino a 80 anni tende a essere ancora attiva, quella oltre gli 80 anni è tendenzialmente molto sedentaria, con solo un numero limitato di piccoli spostamenti.

Nel caso dell’area dei Laghi Bergamaschi e del Sebino Bresciano i comuni che riportano valori più elevati sono i comuni posizionati sulla sponda ovest del Lago di Iseo: Lovere, Solto Collina Parzanica, Tavernola Bergamasca, Monte Isola nell’area dei Laghi Bergamaschi e Zone e Sale Marasino nell’area del Sebino Bresciano.

photo_library

Gli indicatori relativi alla popolazione scolastica e popolazione attiva descrivono le percentuali di popolazione di età compresa tra 6 e 19 anni e quella compresa tra 6 e 64 anni sulla popolazione totale di ogni comune, e sono calcolati su dati ISTAT 2019. La prima fascia d’età comprende la popolazione scolastica fino all’ultimo anno di scuola secondaria di secondo grado. La seconda comprende, invece, la popolazione attiva nel lavoro e nello studio, dalla scuola dell’obbligo fino all’età pensionabile. Sia la popolazione scolastica che la popolazione attiva nell’area interna del Sebino e dei Laghi Bergamaschi si concentra nei comuni a sud ovest e sud est (Ome e Monticelli Brusati) che risentono della prossimità con le città capoluogo di Bergamo e Brescia. I comuni che presentano valori più bassi sono quelli sulla sponda ovest del Lago di Iseo, in particolare il comune di Riva di Solto che presenta valori molto bassi sia per la popolazione scolastica che per quella attiva.

photo_library

Un’altra dimensione rilevante è quella della presenza di residenti con nazionalità diversa da quella italiana.

Il tasso di popolazione straniera nell’area interna è del 10.64%, rispetto ad un tasso provinciale del 12.40% (Brescia) e 11.03% (Bergamo).

Osservando la figura sottostante, si può osservare come gli stranieri si localizzino prevalentemente nei comuni della parte bergamasca in val cavallina. Le maggiori opportunità lavorative e disponibilità di servizi alla persona sono probabilmente fattori rilevanti nelle scelte residenziali.

image Figura 17. Residenti con cittadinanza non italiana sul totale
Fonte: Elaborazione su dati ISTAT, 2021.

Per quanto riguarda l’andamento del reddito medio lordo pro-capite (RMPC), come si può osservare nel grafico sottostante, i valori oscillano tra i 16000 e i 23000 euro. I redditi medi più elevati si registrano nelle aree intorno al lago di Iseo, da un confronto con i dati medi delle altre Aree Interne, questa è una delle aree con reddito medio più elevato.

leaderboard Tabella 2. Reddito Medio Pro Capite (2010–2020)

Relativamente all’indice di disoccupazione, l’area riporta valori generalmente bassi ad eccezione dei comuni di Gaverina Terme, Borgo di Terzo, Monte Isola e Parzanica. Il Comune di Vigano San Martino riporta anche una elevata percentuale di NEET (Not in education, employment or training).

La figura sottostante individua il tasso di occupazione totale; nell’area interna il tasso di occupazione si attesta in intervalli che variano dal 60 al 70%, i comuni con il tasso di occupazione più basso sono i comuni di Fonteno e Gaverina Terme con valori che si attestano intorno al 60%, 8 comuni si attestano su un tasso di occupazione al 70%; nonostante ciò la partecipazione al mercato del lavoro da parte delle donne nell’area interna appare ancora molto al di sotto del suo potenziale, per valutare questo problema impieghiamo l’indice di penalizzazione di genere, che misura la differenza fra i livelli di partecipazione al lavoro delle donne e quella degli uomini.

L’indice è negativo sull’insieme del territorio, i valori peggiori appartengono ai comuni della provincia bergamasca attestandosi con valori fra -0.43 e -0.3 (tot. 13 comuni), i comuni che hanno valori migliori (nonostante essere ancora negativi) sono Iseo, Zone, Sale Marasin e Tavernola Bergamasca.

photo_library

Patrimoni

Paesaggi, patrimoni naturali e rischi

Il territorio del Sebino si identifica con il Lago d’Iseo, collocato tra le province di Brescia e Bergamo, a 180 m di quota nelle Prealpi. Il Lago ospita la più grande isola lacustre naturale d’Italia nonché la più alta isola lacustre d’Europa, che prende il nome di Montisola. Ha come principale immissario ed emissario il fiume Oglio e contiene più di 500 specie animali differenti. La sponda bergamasca del lago presenta un paesaggio molto diversificato. Dalla spiaggia poi si passa a rupi a strapiombo. Alla confluenza del fiume Oglio si trova Costa Volpino, seguito da Rogno, l’ultimo paese dell’alto Sebino e il primo della Valcamonica. La sponda bresciana presenta da una parte il lago e dall’altra vigne, frutteti, olivi, a cui seguono boschi di castagni e dorsali dei monti. Il monte Guglielmo, in particolare, si estende orizzontalmente fino alla Valcamonica. Numerosissime sono le aree naturali con alta qualità ecologica. Fra le principali, si segnalano: le Torbiere del Sebino, o d’Iseo, a sud del Lago, una riserva naturale dichiarata Zona umida di importanza internazionale, Zona speciale di conservazione e Zona di protezione speciale; la Valle del Freddo, riserva situata ad un’altitudine compresa tra i 350 e i 700 slm ma con una varietà vegetale originalmente tipica di altitudini superiori, essendo oggetto di un marcato e peculiare fenomeno microtermico. Nell’area occidentale del Sebino, è presente, il Lago di Endine, meno esteso rispetto al Lago d’Iseo, di forma allungata, posizionato centralmente rispetto alla Val Cavallina, a 340 metri di altitudine e alimentato da numerosi torrenti di montagna. Qualche chilometro a nord-est si incontra un altro specchio d’acqua: il Lago di Gaiano, lungo non più di 200 metri e largo 100. Si segnala la presenza del cammino della Via Valeriana, che si sviluppa longitudinalmente lungo il lago d’Iseo e la Valle Camonica.

image Figura 22. Aree naturali protette e aree prioritarie per la biodiversità
Fonte: Elaborazione su dati Geoportale Regione Lombardia.

Il Piano Paesaggistico Regionale individua ambiti e unità tipologiche di paesaggio. L’ area del Sebino e dei laghi Bergamaschi rientra nella fascia Prealpina e i paesaggi individuati sono quelli dei Laghi Insubrici, della montagna e delle valli prealpine.

Il documento di indirizzo del Piano, all’art.2 definisce le principali caratteristiche, e gli indirizzi di tutela dell’area individuata.

Le forme e la diffusione del rischio idrogeologico nell’area interessata rimandano a una condizione di rischio molto comune nelle aree interne lombarde, quella propria alle fasce urbanizzate rivierasche e ai versanti dei fiumi e dei corsi d’acqua superficiali montani. Ogni area è caratterizzata da proprie peculiarità rispetto ai livelli di rischio presenti, alla loro distribuzione spaziale, al coinvolgimento di porzioni più o meno consistenti di centri abitati, di infrastrutture e di ambiti funzionali e urbani specifici (aree produttive, centri storici, frazioni, capoluoghi di comune, nuclei abitati isolati, infrastrutture viarie e servizi).   Per dare rappresentazione di tali condizioni ricorriamo a una serie di indici.

Il primo è l’indice di rischio idrogeologico (fig. 17). Tale indice considera una varietà di rischi, fra i quali ma non esclusivamente le frane profonde e superficiali, le esondazioni fluviali di fondovalle, i fenomeni di tipo torrentizio lungo il reticolo idrografico in relazione a “bersagli” – ovvero i beni esposti a tali rischi –, quali abitazioni, imprese e infrastrutture. In quasi la metà dei comuni dell’Area Interna la frequenza di tale rischio è più elevata rispetto alla media regionale e in un comune in particolare – Costa Volpino – è molto elevata. Più complessivamente il rischio idrogeologico si concentra nei comuni rivieraschi (fig. 18).

leaderboard Figura 25. Indice di rischio idrogeologico comunale

Scendendo di scala, possiamo osservare come il rischio idrogeologico si distribuisca sul territorio dei comuni più esposti a tale rischio, ovvero con indici superiori a 1.5. Questa operazione è stata resa possibile estraendo dal geoportale PRIM delle celle di venti metri per venti metri. Gli indici di rischio elaborati nel PRIM sono raggruppati in classi corrispondenti a differenti livelli di criticità rispetto alla media del territorio regionale (che è uguale ad 1). In particolare si segnalano alcune zone industriali/produttive in classi di rischio più elevato nei comuni di Costa Volpino, Marone, Rogno e Iseo.

Un ulteriore strumento per la valutazione dell’esposizione del territorio della Valcamonica a una varietà di rischi è l’indice di rischio integrato. Tale indice è una combinazione, effettuata mediante una somma pesata, delle evidenze relative ai rischi individuati dal già citato PRIM, ovvero i rischi idrogeologico, meteorologico, sismico, di incendio boschivo, industriale, di incidenti stradali, incidenti sul lavoro, insicurezza urbana. L’indice di rischio integrato ha l’obiettivo di definire il livello di criticità del territorio rispetto alla media regionale che è definita come uguale a 1. In Lombardia varia da 0 a >10.

Come si può vedere, nel caso dell’area interna, 18 comuni presentano valori superiori a quelli della media regionale, tra i quali i comuni di Castro, Costa Volpino e Lovere hanno valori significativamente più elevati: Tuttavia, anche in questo caso, è l’esposizione al rischio idro-geologico a pesare in modo considerevole.

leaderboard Figura 39. Indice di rischio integrato comunale

Come evidente, la valutazione della rischiosità del territorio dell’area deve essere posta nella prospettiva degli effetti crescenti già evidenti del cambiamento climatico. I comuni e le altre istituzioni non hanno, ad oggi, operato alcuna valutazione puntuale degli effetti locali del cambiamento climatico. L’area risulta esposta a una varietà di fenomeni indicati come rilevanti per l’insieme del territorio regionale dal “Rapporto di sintesi della Strategia Regionale di adattamento ai cambiamenti climatici (SRACC)”. In particolare, fenomeni quali un aumento di frequenza e intensità di piene e alluvioni e, più complessivamente, di manifestazioni legate al rischio idrogeologico, riduzione del flusso vitale minimo per i torrenti, innalzamento del limite delle nevicate, siccità e incendi boschivi, sono di particolare rilievo per l’Area Interna.

leaderboard Tabella 4. Scenari climatici regionali e locali

Il suolo consumato, ovvero urbanizzato/impermeabilizzato, nelle 14 aree interne lombarde al 2021 ammonta complessivamente a 49.036 ettari (ha).

Dall’analisi dei dati di consumo di suolo annuale netto nel periodo 2020-2021 contenuta nel rapporto ISPRA sul consumo di suolo dell’anno 2022 applicata ai 485 comuni delle 14 “aree interne” lombarde, risulta che 293 di questi non hanno consumato suolo (pari al 60%), 191 comuni (pari al 39,4%) hanno invece consumato suolo e uno solo ha ridotto il consumo di suolo. Complessivamente, l’artificializzazione del suolo nelle aree interne lombarde ammonta a 92,6 ettari nel solo ultimo anno osservato. Questo valore pesa per il 10,5% dell’intero consumo regionale annuo (pari a 883 ettari) ed è pari a mezzo ettaro circa per ogni comune consumatore di suolo nelle aree interne. Si tratta quindi di un consumo significativo.

Per misurare l’efficienza nell’uso del suolo abbiamo impiegato l’indicatore del consumo marginale di suolo per i 473 comuni delle aree interne lombarde, escludendo 12 comuni che hanno una popolazione stazionaria. Fra questi, 284 comuni non registrano consumo di suolo nel periodo 2020-2021 (pari al 58%), mentre i restanti 189 si dividono tra comuni che hanno avuto un incremento demografico e consumo di suolo (44, pari al 9%) e comuni che hanno registrato una riduzione nel numero di residenti pur continuando a consumare suolo (145, pari al 30% del totale).

Come abbiamo visto, l’intero gruppo dei comuni dell’aree interne lombarde ha consumato 92,6 ettari pari al 10,5% dell’intero consumo di suolo regionale registrato tra il 2020 e il 2021. Quasi l’83% del consumo di suolo delle aree interne (76,7 ha) è imputabile ai 145 comuni con indicatore di efficienza negativo (Cmarg<0), cioè che perdono residenti, mentre gli altri 44 comuni hanno consumato i restanti 15,9 ha. Dunque, in termini assoluti ha consumato più il gruppo dei comuni inefficienti ovvero i comuni che pur perdendo residenti consumano nuovo suolo.

Analizzando le famiglie di comuni per ampiezza demografica si nota che il gruppo di comuni piccolissimi (0-500 ab.) è in assoluto il più inefficiente (-1.243 m2/ab), ma non in termini assoluti (3,5 ha consumati), il cui primato è detenuto dai comuni piccoli tra i 501 e i 2000 abitanti (25,8 ha) e, a seguire, da quelli tra i 5001-10000 ab. con 22,2 ha.

In conclusione, possiamo rilevare che nei 189 comuni consumatori delle aree interne lombarde il consumo di suolo rimane elevato, incidendo per oltre il 10% sul consumo totale regionale. Per loro si profila un andamento contraddittorio che vede oltre l’80% del loro consumo realizzato da comuni con contrazione demografica. Questi comuni sono da considerare come altamente inefficienti perché hanno consumato una risorsa non rinnovabile (il suolo) senza avere una forzante attiva (la popolazione in crescita). Questo non giustifica il consumo di suolo dei restanti comuni, in quanto si tratta di consumi in aree prevalentemente fragili e ad alta sensibilità ambientale dove, in entrambi i casi, andrebbe prima fatto uso delle aree già artificializzate, non utilizzate o dismesse, e delle abitazioni, non utilizzate o sottoutilizzate.

Per guardare all’andamento del consumo di suolo nell’area interna, impieghiamo prima l’indicatore del suolo consumato pro capite che misura la quantità di copertura artificiale esistente al 2021 rispetto alla popolazione residente in quell’anno.; il comune con un consumo di suolo procapite maggiore è il comune di Parzanica (1234mq/ab), quello inferiore è il comune di Borgo di Terzo (195 mq/ab).

In seguito, impieghiamo l’indicatore di consumo marginale di suolo, che abbiamo spiegato poco sopra; dei 47 comuni dell’area 19 hanno consumato suolo nel 2021, di questi 16 hanno consumato suolo a fronte di una decrescita demografica.

image Figura 40. Suolo consumato pro capite 2021
Fonte: Elaborazione su dati ISPRA, 2021.
image Figura 41. Consumo marginale di Suolo
Fonte: Elaborazione su dati ISPRA, 2021.

Geografie

Geografia dell’insediamento consolidato e patrimoni costruiti

L’analisi dell’epoca di costruzione degli edifici evidenzia che territori con un patrimonio molto vecchio sono più soggetti a forme di abbandono. I territori con un patrimonio successivo agli anni Duemila sono quelli che hanno visto processi di rinnovo urbano ed espansione insediativa. Spesso i comuni con il patrimonio più recente sono quelli nei quali si osserva un incremento di popolazione in anni recenti.

Il territorio del Sebino Bresciano e dei Laghi Bergamaschi ha un patrimonio residenziale privato piuttosto recente, risalente agli anni 70-90 del secolo scorso. I Comuni di Trescore Balneario, Adrara San Martino, Monticelli-Brusati, Bianzano hanno in media un patrimonio molto recente, costruito prima del 2005. Diversamente, Parzanica ha un patrimonio risalente prevalentemente agli anni Sessanta.

Come si evince dalla carta sul livello di occupazione degli edifici storici, che mostra il rapporto percentuale tra le abitazioni occupate costruite prima del 1919 e il totale delle abitazioni occupate da residenti, conferma che il Comune di Parzanica ha un numero elevato di abitazioni costruite prima del 1919, anche i Comuni di Monte Isola, Ome e Ranzanico sul Lago d’Endine hanno un patrimonio abitativo molto vecchio.

Se si considera invece il valore degli immobili è possibile dividere il territorio in zone omogenee. Le zone sono porzioni della fascia territoriale che riflettono un comparto omogeneo del mercato immobiliare locale, nel quale si registrano una sostanziale uniformità di apprezzamento per condizioni economiche e socio-ambientali.

L’area del Sebino Bresciano e dei laghi Bergamaschi è suddivisa in due macroaree, aggregazioni di comuni contigui che presentano caratteristiche sociali, infrastrutturali, geografiche, economiche e immobiliari analoghe. La macroarea Laghi Bergamaschi comprende i comuni che ricadono nella Provincia di Bergamo, mentre la macroarea Franciacorta e Lago D’Iseo quelli della Provincia di Brescia. Dall’analisi dei valori immobiliari risulta un valore più elevato per i comuni bresciani con valori che si attestano intorno ai 1400 €/mq, mentre nei comuni bergamaschi i valori immobiliari medi si attestano intorno ai 1100 €/mq.

leaderboard Figura 44. Valori immobiliari per zone omogenee

La Provincia di Brescia conta 1331 architetture vincolate; nella Provincia di Bergamo le architetture vincolate sono 1057. Nel territorio compreso nel perimetro dell’Area Laghi Bergamaschi e Sebino Bresciano le architetture vincolate sono 168.

La presenza più elevata di architetture vincolate si registra nel Comune di Trescore Balneario, che ne conta 21, seguito dai Comuni di Iseo e Lovere (rispettivamente 20 e 18 architetture vincolate).

image Figura 45. Architetture vincolate
Fonte: Elaborazione su dati Geoportale Regione Lombardia.

All’interno dell’area si contano cinque musei riconosciuti da Regione Lombardia: il Museo della Val Cavallina nel Comune di Casazza; il Museo d’Arte Contemporanea di Luzzana – Donazione Meli, nel Comune di Luzzana; la Casa Museo Pietro Malossi a Ome. A Lovere si trovano due musei: il Museo Civico di Scienze Naturali “Alessio Amighetti” (due sedi) e la Galleria dell’Accademia Tadini.

image Figura 46. Ecomusei e Musei riconosciuti dal sistema museale lombardo
Fonte: Elaborazione su dati Geoportale Regione Lombardia.

Il Comune di Sarnico, inoltre, come si evince dalla mappa sui branding territoriali, è stato riconosciuto come Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano; mentre fanno parte dell’Associazione “I Borghi più belli d’Italia” i Comuni di Lovere e Monte Isola.

image Figura 47. Branding territoriale
Fonte: Touring Club Italiano, Bandiere Arancioni.

Vita quotidiana

Servizi, mobilità e vita quotidiana

Dal punto di vista dei servizi di welfare di base (istruzione e sanità), l’area dei Laghi Bergamaschi e Sebino Bresciano è suddivisa in due ambiti distinti, separati dal Lago d’Iseo.

A est, le attrezzature si concentrano nei centri di Iseo e Ome e lungo il lago, in particolare nel Comune di Pisogne, servito anche dalla linea ferroviaria. Gli abitanti di questo territorio possono anche usufruire dei servizi della confinante Val Trompia. A ovest, invece, i servizi sono concentrati a Lovere e nella Val Cavallina. Sarnico, sulla sponda sud-ovest del lago, rappresenta un’ulteriore importante centralità per l’area.

L’offerta scolastica è discreta e distribuita, tranne che in alcuni comuni centrali. L’istruzione superiore si concentra nei centri urbani maggiori (Trescore Balneario, Sarnico, Lovere, Pisogne, Iseo). Non molto numerosi sono gli asili.

Per quanto riguarda la sanità, nell’area sono presenti due ospedali pubblici dotati di Pronto Soccorso (Lovere e Iseo) e tre strutture private accreditate, di cui una con servizio DEA (Dipartimento di Emergenza e Accettazione) ad Ome.

Il lungolago è una zona di insediamento privilegiato dei servizi assistenziali per anziani, mentre sono presenti sul territorio anche strutture specializzate per disabili e tossicodipendenti.

image Figura 48a. Distribuzione dei servizi educativi, formativi e ricreativi
Fonte: Elaborazione su dati di Regione Lombardia (scuole secondarie II grado, nidi, corsi di formazione, offerta sociale per minori) ed elaborazione del Progetto di Ricerca STEP – Scuole, Territorio e Prossimità (PoliMI, PoliTO, Indire) su dati MIUR 2021 (scuola).
image Figura 48b. Distribuzione dei servizi sociosanitari
Fonte: Elaborazione su dati di Regione Lombardia 2022.

È stata condotta un’analisi riguardo gli indici di mobilità in uscita ed interna nell’Area. L’indice di mobilità in uscita misura il dinamismo di un territorio attraverso la percentuale di persone che si spostano quotidianamente per motivi di studio e di lavoro rispetto alla popolazione del comune di età compresa tra 6 e 64 anni (dall’inizio della scuola dell’obbligo fino all’età del pensionamento).

Il territorio dei Laghi Bergamaschi e del Sebino Bresciano riporta indici di mobilità molto elevati soprattutto nei Comuni a Sud: Ome, Iseo, Monticelli Brusati e Sale Marasino in provincia di Brescia; Sarnico, Predore, Tavernola Bergamasca, Viadanica, Monasterolo del Castello, Adrara San Martino, Foresto Sparso, Entratico e Luzzana. Tuttavia, si riscontra un indice di mobilità abbastanza elevato anche in altri, ad eccezione dei Comuni di Monte Isola, Parzanica e Fonteno che risultano meno dinamici. Al contrario gli indici di mobilità in uscita sono più elevati nei comuni centrali rispetto all’area prevalentemente in Provincia di Bergamo: Castro, Riva di Solto, Fonteno, Monasterolo del Castello, Ranzanico, Bianzano, Spinone al Lago, Grone, Vigano San Martino e Borgo di Terzo, che possono essere definiti come comuni generatori di flussi vista anche in molti casi l’assenza totale di servizi.

photo_library

Un’analisi più approfondita della matrice Origine e Destinazione (O/D) della Regione Lombardia (2020), che misura il numero di spostamenti delle persone di età maggiore di 14 anni, permette di capire i motivi e i mezzi prevalenti degli spostamenti, oltre che le dinamiche della mobilità dal punto di vista territoriale. Con riferimento al motivo dello spostamento, in quasi tutte le “aree interne” lombarde risulta prevalente il motivo occasionale, seguito dal lavoro, mentre sono generalmente di lieve entità i flussi per motivi di studio o di affari (fig. 45). Gli spostamenti per motivi occasionali sono effettuati per impegni legati ad attività quali acquisti, commissioni, accompagnamento. Le percentuali dei motivi degli spostamenti suggeriscono la necessità di muoversi per raggiungere i servizi, concentrati in poche località.

L’area del Sebino bresciano e dei Laghi Bergamaschi si caratterizza per un numero di flussi in entrata molto elevato (il più elevato se confrontato con le altre aree interne), mentre un valore medio di flussi in entrata ed in uscita. L’area si configura quindi come un’area che tende ad attrarre flussi.

In tutte le aree interne prevale in modo netto l’uso del mezzo privato per tutti i tipi di spostamenti. Questo trend si conferma per l’area del Sebino bresciano e dei Laghi bergamaschi. Nonostante la presenza della ferrovia sul versante bresciano, infatti, l’uso del treno e della mobilità alternativa all’automobile raggiungono percentuali molto basse.

Trescore Balneario è il comune con il numero maggiore di flussi in entrata, seguito da Pisogne, Iseo, Costa Volpino e Rogno.

leaderboard Figura 51. Flussi in entrata per motivo di spostamento

leaderboard Figura 52. Flussi in uscita per motivo di spostamento

Con riferimento al motivo dello spostamento con particolare riferimento a quelli in entrata, è evidente che il motivo prevalente degli spostamenti in entrata è legato al lavoro, probabilmente grazie alla presenza di importanti impianti manifatturieri nell’area, ma anche ai motivi di studio. Gli spostamenti per motivo di lavoro sono prevalenti anche per i flussi in uscita, mentre negli spostamenti interni all’area prevale il motivo occasionale.

leaderboard Figura 53. Flussi interni per motivo di spostamento

L’offerta di trasporto pubblico nell’area interna del Sebino Bresciano e Laghi Bergamaschi si caratterizza per un’offerta molto diversa nelle due aree. La gestione del TPL nell’area del Sebino Bresciano è affidata all’agenzia del TPL di Brescia, mentre nell’area dei Laghi Bergamaschi è gestita dall’agenzia TPL di Bergamo. Nel lato bresciano è presente anche una linea ferroviaria, la linea RE 3 che collega Brescia, Iseo e Edolo, lungo la riva Est del lago di Iseo, gestita da Trenord. La linea ha una frequenza di 56 treni nelle 24h nel Comune di Iseo, che scendono a 34 a Pisogne. Sullo stesso lato Est si snoda il TPL su gomma,parallelo alla ferrovia sul lungo lago Est per poi proseguire lungo alcune valli laterali di collegamento con la Val Trompia.

Lungo la sponda Ovest del lago, che corrisponde all’area dei Laghi Bergamaschi, il TPL corre lungo la SS42 in Val Cavallina, e risente dell’importante traffico veicolare e di quello legato alla logistica, dal momento che la statale è l’unica strada che connette direttamente la Val Camonica con la città di Bergamo.

Il progetto H2iseO Hydrogen Valley prevede la trasformazione della ferrovia Brescia-Iseo-Edolo, attualmente non elettrificata, in ferrovia ad idrogeno, avviando così una catena di valore per la produzione industriale di idrogeno per la mobilità sostenibile.

image Figura 54. Struttura e frequenza del TPL
Fonte: Elaborazione su dati di Regione Lombardia.

Economie

Economia e le specializzazioni produttive

Come si evince nel grafico sottostante il numero maggiore di addetti è impiegato nel settore della manifattura, sebbene anche il commercio e il settore delle costruzioni riportino valori elevati.

Rilevante per l’area anche il settore estrattivo sebbene impieghi relativamente pochi addetti rispetto al settore manifatturiero (circa 120 addetti rispetto ai 14.690 della manifattura). L’area del Sebino Bresciano e dei Laghi Bergamaschi è l’area interna lombarda con il maggior numero di addetti nel settore estrattivo rispetto agli abitanti.

leaderboard Figura 55. Addetti per settore

L’attività produttiva si concentra attorno ad alcune attività prevalenti. Con circa 300 imprese con 4500 addetti in totale il Distretto della Gomma e della Plastica del Sebino (anche detto Rubber Valley), comprende circa una decina di comuni della Provincia di Bergamo (Adrara San Martino, Villongo, Viadanica, Sarnico, Castelli Calepio ecc.) e uno della Provincia di Brescia (Paratico) rappresenta il maggior produttore e fornitore nazionale ed europeo delle guarnizioni in gomma.

La Manifattura Colombo di Sarnico, risalente al 1911, è oggi ancora attiva nella produzione di sistemi di tenuta per macchine e impianti industriali di vari settori, specializzata nella produzione di articoli in gomma, gommatelae guarnizioni speciali di grandi dimensioni.

L’Associazione Produttori Guarnizione del Sebino, composto da circa 40 aziende, promuove attività rivolte a importanti aspetti di innovazione che da un lato mirano ad una maggiore sostenibilità ambientale nella produzione della gomma mediante un processo di economia circolare che riutilizza gli pneumatici usati, dall’altro sviluppa progetti di collaborazione con le scuole e progetti di ricerca con le Università. (Istituto Serafino Riva di Sarnico, ITS Nuove Tecnologie della Vita di Bergamo).

Tra le più rappresentative in questo settore, Oldratigroup, presente a Villongo fin dagli anni Sessanta, pone come mission del suo fare impresa l’innovazione e lo sviluppo di un’economia circolare della gomma, collaborando nel campo della ricerca con Unione Europea, Istituti di Ricerca e Confindustria.

Rilevante per l’area è anche il settore estrattivo con siti attivi: nei comuni di Parzanica nel sito di Ca Bianca e a Tavernola Bergamasca si segnalano il cementificio attivo fin dal 1902, ora di proprietà di Italcementi e l’estrazione di pietre da costruzione riunite dalla Camera di Commercio di Bergamo sotto il marchio collettivo: “Pietre originali della Bergamasca” di cui fanno parte il ceppo di Gré estratto a Solto Collina, il ceppo di Poltragno, nel Comune di Pianico, l’arenaria di Sarnico estratta nel comune di Gandosso.

L’attività siderurgica con la Lucchini di Lovere rappresenta un ulteriore rilevante comparto per l’economia e la produzione; la divisione ferroviaria si occupa della fabbricazione di componenti ferroviari di alta qualità, la divisione forgiatura e fusi si occupa della produzione di fusi, forgiati per svariate produzioni (energia, piattaforme petrolifere, impianti industriali, utensileria, stampi).

Da segnalare inoltre il settore della cantieristica da diporto che trova la sua più alta espressione produttiva nei Cantieri Riva a Sarnico, presente con il celebre marchio dal 1842.

Sul lato bresciano si segnalano indotti importanti di attività industriali, quali tra gli altri: Mannesmann e Tenaris, multinazionale leader per la produzione e la fornitura di tubi in acciaio e di servizi destinati all’industria energetica ed altre applicazioni industriali specialistiche.

A Rogno è presente la Global Radiatori, partner di Casaclima, che con 300 dipendenti, propone prodotti di nicchia e all’avanguardia, che non hanno concorrenza, per la particolare caratteristica del materiale usato, resistente all’acqua ferrosa, diffusa in certe zone d’Europa.

Si segnala inoltre una consolidata attività agricola per la produzione di olio, che dal 1999 ha ottenuto la denominazione “olio extravergine di oliva a denominazione di origine protetta (DOP) “Laghi Lombardi Sebino – Lario”, oltre ad un’emergente coltivazione delle erbe officinali sul versante bresciano, Infine, il territorio dei Comuni di Iseo, Ome e Monticelli Brusati rientra nel confine della Franciacorta, rinomata per la produzione dello spumante.

La produzione del formaggio DOP Silter insieme ad altre produzioni tipiche locali (come, per esempio, lo Stracchino del Monte Bronzone), fanno della produzione lattiero casearia una attività consolidata nel campo della produzione agroalimentare.

Nato conseguentemente al progetto Leader JOIN, il progetto “sapere in rete”, promosso dal GAL Valleseriana e Laghi Bergamaschi si propone attraverso uno strumento di Networking, di mettere in rete conoscenze, informazioni e contenuti scientifici a sostegno del territorio con particolare attenzione all’agricoltura e a tutte le attività ad essa connesse. Con uno specifico intento formativo, il progetto si pone l’obiettivo di aiutare il territorio a sviluppare forme di imprenditorialità innovative, favorire nuove esperienze nel mondo del lavoro e innescare dinamiche di sviluppo nelle aree rurali.

Il progetto di sistema Malga Amica, promosso dalla Community Orobie Style intende proporre un nuovo approccio al tradizionale sistema delle malghe e degli alpeggi promuovendone la multifunzione.

Altra attività economica consolidata è quella del turismo.

La sponda bresciana del Sebino, si trova in una posizione strategica tra la Franciacorta e la Valle Camonica, con gli impianti sciistici di media quota di Borno e Montecampione, per i quali Regione Lombardia , nel 2022, ha sottoscritto due Patti Territoriali con l’obiettivo di riqualificare alcuni impianti e strutture anche ai fini della destagionalizzazione dei flussi turistici. Il collegamento del Sebino con la Valle Camonica e la Franciacorta potrebbe risultare un’opportunità interessante in un’ottica di destagionalizzazione dell’offerta turistica, a fronte di un significativo numero di realtà ricettive sul territorio, che attualmente lavorano prevalentemente pochi mesi all’anno. Sul lato bresciano le strutture di ricettività diffusa sono cresciute negli ultimi anni trasformandosi anche in un turismo di qualità con campeggi, bungalow, bed and breakfast di alto livello che attraggono in particolar modo turisti stranieri, in particolare tedeschi e olandesi.

Elemento di forte riconoscibilità ambientale e paesaggistica, il Lago di Iseo potrebbe diventare un’occasione per sviluppare e consolidare il settore turistico legato all’acqua. L’attività nautica da diporto è un settore molto attivo grazie alla presenza di un numero significativo di posti barca e di associazioni sportive di storica tradizione agonistica (Canottieri Sebino a Lovere e circolo velico ANS a Sulzano). Numerose sono le attività turistiche e gli sport che hanno luogo nei diversi comuni costieri , anche con aspetti inclusivi e innovativi: a Sarnico, ad esempio, si segnala l’associazione Disvela che propone corsi di vela per persone diversamente abili.

Negli anni recenti grazie al supporto dell’università di Bergamo e all’associazione Bossico Borgo Turistico Diffuso è stato sviluppato il progetto «Nuove Dal 2010 è attivo il G16 che accomuna i comuni del lungo lago per promuovere attività turistica e la partecipazione a bandi integrati. Il portale visitlakeIseo promuove le attività turistiche della zona.economie di comunità. Proposte di turismo sostenibile delle Terre Alte del Sebino settentrionale», che mira alla promozione del patrimonio immateriale delle terre alte.

Alcune realtà associative importanti si sono costituite al fine di promuovere in modo sistemico il turismo e la valorizzazione di questo territorio.

Il consorzio G16, nato nel 2009 come aggregazione spontanea di tutte le amministrazioni dei comuni rivieraschi del lago d’Iseo (Castro, Costa Volpino, Iseo, Lovere, Marone, Monte Isola, Paratico, Parzanica, Pisogne, Predore, Riva di Solto, Sarnico, Sale Marasino, Solto Collina, Sulzano e Tavernola Bergamasca), nel 2020 è stato sottoscritto il “Protocollo d’Intesa” tra i comuni del lago e le provincie di Bergamo e Brescia per favorire lo sviluppo territoriale del Sebino,con ente capofila il Comune di Lovere.

Il Consorzio Lake Iseo Holiday, nato nel 2021 tra i diversi operatori dei campeggi, è una realtà significative,di forte attrattività soprattutto per la clientela straniera (Nord Europa e in particolare olandesi).

Dal punto di vista infrastrutturale in ottica di mobilità sostenibile, il progetto H2iseO Hydrogen Valley, promosso da FNM, Ferrovie Nord e Trenord, mira a trasformare la linea ferroviaria Brescia-Edolo attualmente non elettrificata, in linea alimentata ad idrogeno, ponendo le basi per lo sviluppo di un distretto di produzione di idrogeno di valle; mentre i piani regionali di mobilità ciclistica prevedono lo sviluppo e il completamento di alcuni tracciati riconosciuti di importanza strategica a livello nazionale e internazionale (ciclovia dell’Oglio, ciclovia Milano-Monaco, Pedemontana Alpina, Anello Ciclabile del Lago Iseo).

Infine, nell’area interessata sono presenti diversi progetti e iniziative sul territorio in ottica turistica (spesso trasversali a diverse aree interne).

La Community Orobiestyle si propone di riqualificare il Sentiero Flavio Tasca (nato nel 1988 come percorso ad anello di 150 km che si sviluppa fra la Val Seriana, la val Cavallina e il Lago d’Iseo), come via di connessione fra il lago e la montagna, per camminatori e cicloturisti (e-bike); il progetto SMART OROBIE finanziato dal Ministero del Turismo con 2 milioni di euro, intende promuovere l’intero territorio delle Orobie bergamasche quale destinazione turistica green e smart mettendo a sistema le diverse progettualità già in essere. Il capofila è il GAL della Valle Seriana e dei Laghi Bergamaschi il quale gestirà gli interventi in collaborazione con altri 4 soggetti attuatori: GAL Valle Brembana2020, Orobiestyle, Promoserio e Nt Next.; il progetto Orobikeando, con partner il GAL del Sebino e Laghi Bergamaschi, si pone come obiettivo di mettere a sistema e di valorizzare i percorsi cicloturistici delle Orobie, creando una rete integrata per tutte le fasce di pubblico, valorizzare i prodotti agroalimentari, il turismo rurale e le identità locali lungo i percorsi.

Governance

Gli attori, la governance e le politiche pubbliche

image Figura 56. Gli attori della governance pubblica nelle aree interne lombarde
Fonte: Elaborazione degli autori.

Guardando alla frammentazione della governance sovra-locale (immagine sopra), nell’Area Interna sono presenti diversi enti che gestiscono i servizi sul territorio: le Province, gli Uffici scolastici territoriali, Aziende di tutela della salute, Ambiti Territoriali Ottimali, i Parchi Regionali, le Comunità montane, le Agenzia del Trasporto Pubblico Locale le Camere di Commercio.

Sull’area insistono 2 comunità montane, la Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi nasce dalla fusione delle Comunità Montane dell’Alto Sebino, Basso Sebino e val Cavallina, nel 2009, tuttavia i tre ambiti sono ancora ben visibili e definiti nelle pratiche d’uso del territorio. Nel 2010 i comuni del lungo lago: Castro, Costa Volpino, Iseo, Lovere, Marone, Monte Isola, Paratico, Parzanica, Pisogne, Predore, Riva di Solto, Sarnico, Sale Marasino, Solto Collina, Sulzano e Tavernola Bergamasca hanno costituito un’aggregazione dei comuni del lungolago denominata “G16”.

L’area dei Laghi Bergamaschi e del Sebino Bresciano risulta molto frammentata da un punto di vista degli organi di governance. Lungo le due rive del Lago di Iseo il territorio è diviso tra due provincie, due agenzie del TPL, due camere di commercio, due uffici scolastici territoriali e due Ambiti Territoriali Ottimali. In aggiunta la gestione dei servizi sociosanitari è affidata a tre diverse ATS dal momento che Pisogne fa capo all’ATS della Montagna.

Alcuni comuni dei Laghi Bergamaschi come Lovere, Solto Collina, Sovere, Castro e Pianico fanno parte del Distretto del commercio nella natura e nella storia dell’Alto Sebino con capofila Lovere. I comuni del Sebino Bresciano: Pisogne, Sale Marasino, Sulzano, Monte Isola e Marone fanno parte del Distretto del Commercio Riviera degli Ulivi con capofila Sulzano. Infine, Trescore Balneario, Credaro Villongo, Sarnico e Predore fano parte del Distretto del Commercio Bergamasco dal Sebino all’Oglio con Comune capofila Sarnico.

È stato quindi valutato il posizionamento dei diversi organismi di governance e la loro dimensione con riferimento alla dotazione di organico.

I dati sulla dotazione di organico sono stati reperiti dai bilanci dei diversi enti; non vi sono indicazioni per la dimensione organica degli enti di gestione dei Parchi Regionali.

Da un punto di vista generale si evidenzia che le sedi amministrative dei diversi organi di governance sono prevalentemente posizionate nei capoluoghi di Provincia e quindi non all’interno dalle Aree Interne, a eccezione delle Comunità montane.

La stessa dinamica si verifica nell’area interna del Sebino Bresciano e dei Laghi Bergamaschi. Come si evince dal grafico, infatti, solo le due comunità montane quella del Sebino Bresciano e dei Laghi Bergamaschi hanno sede all’interno dell’Area Interna rispettivamente nel Comune di Sale Marasino e Lovere. Da un punto di vista della dotazione di organico, si evidenzia un numero di punti organico minore di 18 unità per la Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi, che costa di 38 comuni, e 5 per la Comunità Montana del Sebino Bresciano per un totale di 9 comuni. In entrambi i casi il personale limitato rispetto all’estensione territoriale sottolinea una ridotta capacità operativa delle Comunità Montane.

L’area interna Laghi Bergamaschi e Sebino Bresciano, collocata tra le province di Bergamo e Brescia, raggruppa le due omonime Comunità Montane, con la prima di maggiore estensione.

All’interno dell’area si segnala un’esperienza di Unione di Comuni (Media Valle Cavallina) che coinvolge tre amministrazioni locali, mentre altri casi, più ampi, sono presenti in contesti limitrofi all’area, in particolare a nord.

Sulla porzione della Comunità Montana Laghi Bergamaschi ricade, inoltre, l’azione del GAL Valle Seriana e dei Laghi Bergamaschi, che si estende anche nell’AIL 9 (Val Seriana e Val di Scalve).

Precedentemente citato nel paragrafo relativo al turismo, interessante segnalare il Consorzio G16: nata nel 2009 come aggregazione spontanea di tutte le amministrazioni dei comuni rivieraschi del lago d’Iseo (Castro, Costa Volpino, Iseo, Lovere, Marone, Monte Isola, Paratico, Parzanica, Pisogne, Predore, Riva di Solto, Sarnico, Sale Marasino, Solto Collina, Sulzano e Tavernola Bergamasca), nel 2020 è stato sottoscritto il “Protocollo d’Intesa” tra i comuni del lago e le provincie di Bergamo e Brescia per favorire lo sviluppo territoriale del Sebino. (ente Capofila comune di Lovere).

Infine, un’ulteriore misura della capacità di cooperazione alla scala dell’area è lo stato della pianificazione energetica e per il clima.

Nell’area del Sebino e Laghi Bergamaschi solo il 17% dei comuni sono dotati di Piani di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) e nessuno è dotato di Piani di Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima (PAESC), mentre il 53% dell’area è coperta da PEAS intercomunali e da nessun PAESC intercomunale.

image Figura 60. Stato di approvazione della pianificazione energetica e per il clima
Fonte: Elaborazione CCCR Lab, 2023.

Prospettive

Dove va l’area dei Laghi Bergamaschi e del Sebino Bresciano? Tre temi verso l’agenda strategica

image Figura 61. Mappa di sintesi dell’area
Fonte: Elaborazione degli autori.

L’area del Sebino Bresciano e dei Laghi Bergamaschi insiste su un territorio molto vasto che comprende 47 comuni, 9 in provincia di Brescia e i restanti 38 in provincia di Bergamo. I due ambiti territoriali presentano situazioni molto differenziate sia per le caratteristiche orografiche del territorio che per quelle socio-economiche.

Gli esiti delle analisi realizzate evidenziano che, mentre alcuni comuni riportano dati positivi per gli aspetti demografici e socioeconomici, altri riportano invece una sofferenza abbastanza importante sia su aspetti socioeconomici sia sulla disponibilità dei servizi, risultando così marginali rispetto alle aree trainanti.

La mancanza di un efficiente sistema di trasporto pubblico locale è percepita come una delle principali criticità dell’area, soprattutto per i comuni più interni del versante bergamasco; la mancanza di coordinamento fra il sistema ferroviario, il trasporto su gomma e la rete di navigazione pubblica non permette un utilizzo integrato del trasporto pubblico da parte sia dei residenti che dei turisti, con la conseguenza di un utilizzo diffuso del mezzo privato, con elevati fenomeni di congestionamento sulle principali direttrici, di inquinamento dell’aria e di disparità nell’accesso alla mobilità e quindi alle opportunità a scapito delle fasce di popolazione più deboli (anziani, giovani e stranieri non in possesso di auto propria o con difficoltà a guidare).

I progetti in essere sulla mobilità ciclopedonale non sono ad oggi completati, nonostante il riconoscimento delle priorità di alcune reti a livello nazionale e regionale.

Nonostante il territorio sia caratterizzato da una forte trazione manufatturiera le difficoltà nel reperire personale è ormai endemica, il territorio dovrà interrogarsi sui motivi per cui non risulta più attrattivo per le giovani generazioni.

Se da un lato l’Area è ricca e interessante dal punto di vista ambientale ed ecosistemico, dall’altro lato presenta importanti zone di rischio di dissesto idrogeologico, le strategie e le azioni messe in atto dovranno essere rivolte necessariamente verso la cura e la gestione di questo delicato ecosistema.

image Figura 62. Mappa di sintesi del rischio dell’area
Fonte: Elaborazione degli autori.

L’analisi territoriale effettuata attraverso ricerca sul campo e raccolta dati fa emergere alcune questioni e importanti fenomeni che il territorio deve affrontare criticamente.

La prima questione è legata alla qualità dei servizi essenziali alla cittadinanza e del welfare. La necessità di mantenere vivi e attivi i servizi di base (sanità, formazione, trasporto pubblico), in un territorio morfologicamente complesso, è fondamentale al fine di ridurre i fenomeni di spopolamento, e di gestire le dinamiche relative all’invecchiamento della popolazione residente; la seconda questione è relativa alla formazione e all’innovazione d’impresa al fine di affiancare il processo già avviato in alcune realtà verso un modello economico sostenibile, resiliente e diversificato, con l’obiettivo di aumentare l’attrattività per le giovani generazioni e garantire il ricambio generazionale; la terza questione è legato alla cura e alla messa in sicurezza del territorio, rispetto ai rischi elevati legati al dissesto idrogeologico, al rischio di perdita di biodiversità e a dinamiche di promozione turistica non sostenibili al fine di evitare situazione di over-tourism in alcune aree, come già sta accadendo (Riserva naturale delle Torbiere del Sebino).